Forse non tutti sanno che il Parco Nazionale del Pollino, dal 2015, con i suoi 192 mila ettari di superficie l’area protetta più grande d’Italia, è divenuto ufficialmente Patrimonio Nazionale dell’Unesco potendo vantare una rilevanza unica dal punto di vista culturale e ambientale. Qui, in un unico posto che si estende su due regioni (Calabria e Basilicata), si possono trovare paesaggi selvaggi, una natura incontaminata e si possono svolgere diverse attività uniche nel loro genere, molto ricercato è il rafting fiume lao.
Mete da visitare
Oltre all’importanza ambientale, una delle peculiarità per cui il Pollino è divenuto Patrimonio Nazionale dell’Unesco è dovuto alla ricchezza di siti culturali da visitare. Tra questi va menzionato certamente il Santuario della Madonna del Pollino che si trova a San Severino Lucano a 1537 metri di altezza e che regala una vista su un panorama alpino contraddistinto da alberi con tronchi secolari, sentieri per numerose escursioni e un ambiente luminoso e silenzioso ideale per ritrovare la pace e il contatto con Dio. Tra le altre mete da segnalare, che uniscono il pellegrinaggio religioso a quello culturale e naturalistico, troviamo il Santuario delle cappelle presso Laino Borgo e Il Santuario di Santa Maria di Costantinopoli presso Papasidero. Il centro storico di Laino Castello, situato su un’altura circondata dal fiume Lao, e il Castello di Valsinni caratterizzato da una zona suggestiva ricca di antichi manufatti.
Rafting Fiume Lao ed il tratto naturalistico
La natura nel Pollino è ovviamente una delle dimensioni principali che regalano emozioni uniche sia dal punto di vista paesaggistico che da quello delle attività come il rafting fiume Lao. Qui infatti, all’interno del Parco Nazionale del Pollino, gli amanti delle escursioni e delle attività torrentizie troveranno una delle realtà più suggestive dell’intero panorama nazionale. Una delle attività più note, come già citato è quella del rafting fiume Lao grazie al copioso fiume Lao che in ogni stagione dell’anno concede il privilegio di essere percorso a bordo delle canoe per le discese di rafting e canyoning, ma anche per essere percorso in un’escursione di trekking. Il rafting fiume Lao non è però solo l’unica attività che è possibile scorgere in questo luogo unico dove la natura mostre alcuni dei suoi migliori esempi di bellezza.
L’attività principale che è infatti possibile svolgere in questa zona è quella dell’ammirazione, da compiere nello stupore di un angolo di mondo a tratti impensabili. Nel Parco del Pollino sono presenti alcune delle vette più alte della zona, come il Serra Dolcedorme, con i suoi 2267 metri di altezza, ma anche il monte Pollino, il Serra del Prete, il Serra del Ciavole e il Serra di Crispo, alto 2053 metri.
Come abbiamo avuto modo di anticipare parlando delle discese di rafting, il parco ospita alcuni dei principali fiumi della zona, il Sinni (lungo 97 km), il Lao, il Coscile, l’Esaro, il Sarmento e l’Abatemarco, accompagnati da una serie di affluenti che accarezzano il suolo e offrono un panorama splendido e un habitat naturale per diverse specie di animali e il luogo ideale per numerose piante ed erbe.
Gli animali principali che trovano qui il loro habitat sono il capriolo, il lupo, presente con una ventina di esemplari, la lepre, la faina, l’aquila reale e capovaccio tra i rapaci e numerosi altri volatili come il cardellino, la gazza e il corvo imperiale. Sono presenti anche numerose specie di anfibi e rettili.
Non da meno la flora con le erbe officinali e un’ampia serie di vegetali dovuti anche ad una grande variabilità ambientale di questo ampio luogo. Si trovano quindi piante di mirto, alloro e rosmarino, così come aceri, castagneti e querceti salendo di quota. Quindi gli esemplari di abete bianco che cresce solamente in determinate zone e il pino ioricato che è segno e testimone dell’evoluzione geologica di questo parco.